MENU

Brand & Aree di Business /

Ogni brand di Cartiere Carrara racchiude una linea unica di prodotti immaginati per accompagnare ogni persona nella sua quotidianità vissuta in casa e fuori casa.

Brand & Aree di Business /

Ogni brand di Cartiere Carrara racchiude una linea unica di prodotti immaginati per accompagnare ogni persona nella sua quotidianità vissuta in casa e fuori casa.

Divisione professional

Away From Home (B2B)
Prodotti monouso per l’igiene personale e dell’ambiente in fibra vergine o riciclata – sia a marchio proprio che private label – destinati al consumo Away From Home (HO.RE.CA, Community, Office & Industrial).

Visita il sito Carrara Professional

Visita il sito BulkySoft Professional

Visita il sito Carind

Divisione consumer

Per la casa (B2C)

Prodotti monouso per l’igiene personale e dell’ambiente in fibra vergine – sia a marchio proprio che private label – destinati al consumo domestico.

I prodotti coprono tutte le necessità legate all’uso di carta tissue nelle case dei consumatori: Carta Igienica, Asciugatutto, Bobine, Tovaglioli, Fazzoletti, Veline.

Visita il sito Tuscany

Visita il sito BulkySoft Consumer

Visita il sito Maxi Consumer

ALTRE AREE DI BUSINESS

MOTHER REELS

Produzione di Bobine Madre

Bobine madre di carta tissue a partire da fibre vergini (pura cellulosa) o riciclate, destinate alla trasformazione in prodotti finiti per il mercato Professional (B2B) e Consumer (B2C).

Private label

Collaboriamo con numerose aziende leader nel settore della Grande Distribuzione Organizzata a livello italiano ed europeo, offrendo il nostro supporto nella selezione e personalizzazione di prodotti adatti alle esigenze specifiche dei loro clienti.

Tutti i nostri prodotti vengono ideati dal team R&D,
integralmente dedicato all’innovazione tecnologica e di prodotto

Polycyclic Plantations

In the area of Badia Pozzeveri, not far from our production hub in Capannori, we set up a series of continuous cycle plantations where trees and shrubs with different growth and cutting patterns coexist. They are constantly replanted after cutting, or grow back autonomously from shoots, thus guaranteeing constant natural coverage over time. From the eco-environmental standpoint, polycycle plantations requalify a flat area that used to have only residual agricultural value, improving the local habitat, regulating the absorption of rainwater, and conserving carbon stock in the soil. 

Natural polycyclic plantations are usually composed of an alternation of: 

  • Medium–long-cycle plants, cut at 15–40-year intervals from planting (hazelnut, cherry, oak, maple, ash, linden) for wood used as structural timber or for manufactured products.
  • Short-cycle plants, cut at 8–14-year intervals from planting (in particular poplar) for the production of paper or packaging.
  • Very short-cycle plants, cut at 6–7-year intervals from planting (e.g. plane) and used as firewood.
  • Shrubs that are not cut, and contribute to maintaining soil coverage.

 

This varied composition ensures that the different species are cut at different times, allowing any intervention to have a modest impact on the landscape and on the habitats created. Furthermore, the limited agricultural practices required by this management approach allow for preservation of the carbon stock in the soil, and avoid further aggravating global warming due to the massive repetition of tree cutting and replanting.

This type of planning and management of the woods – which includes the permanence of at least 30-40% of the trees after each cutting cycle – allows us to pair different productive species (namely those providing firewood, structural or construction timber, and wood for the production of cellulose) with the logic of permanent topsoil coverage and biodiversity protection.

The wood management method created by polycyclic plantations entails multiple benefits: productive, visual, bio-ecological benefits in terms of habitats for animal species (protecting local biodiversity), regulation of rainwater, and conservation of carbon stock in soil. All thanks to the limited cutting practices (and the permanence of a large part of the woods), which however supply local production chains, including those dedicated to poplar wood and to cellulose production for paper manufacturing.

Piantagioni policicliche

Nell’area di Badia Pozzeveri, non lontano dal polo produttivo di Capannori, è stata avviata la realizzazione di una serie di piantagioni a ciclo continuo, in cui convivono alberi e arbusti con tempi di crescita e diversi – continuamente ripiantati dopo il taglio, o caratterizzati da una ricrescita autonoma tramite polloni –, in modo che sia garantita una copertura naturale costante nel tempo. Dal punto di vista eco-ambientale, le policicliche vanno a riqualificare un’area pianeggiante in precedenza caratterizzata da residuali valenze agricole, apportando benefici all’habitat locale, alla regolazione delle acque piovane e alla conservazione degli stock di carbonio nel suolo.

Le piantagioni policicliche di tipo naturalistico sono di norma composte da un’alternanza di:

– piante a ciclo medio-lungo con taglio a intervalli di 15-40 anni dall’impianto (noci, ciliegi, querce, aceri, frassini, tigli), il cui legno viene impiegato come legno strutturale o per manufatti;
– piante a ciclo breve con taglio a intervalli di 8-14 anni dall’impianto (in particolare pioppi), impiegati per la produzione di carta o di imballaggi;
– piante a ciclo brevissimo, con taglio a 6-7 anni dall’impianto (es. platani), impiegate come legna da ardere;
– arbusti, che non vengono tagliati e che contribuiscono a mantenere la copertura del suolo.

La composizione variegata determina un prelievo delle diverse specie in periodi distinti, consentendo un modesto impatto degli interventi di taglio sia sul paesaggio che sugli habitat creati. Inoltre, le limitate pratiche agricole richieste da questa gestione permettono una conservazione dello stock di carbonio nel suolo, evitando un aggravio del riscaldamento climatico dovuto al ripetersi massivo degli interventi di prelievo degli alberi e successiva messa a dimora.

Questo tipo di progettazione e di gestione del bosco – che prevede la permanenza di almeno il 30-40% degli alberi dopo ogni ciclo di taglio – permette di accoppiare valenze produttive differenti (quali il prelievo di legname da ardere, con funzione strutturale o costruttiva e per la produzione di cellulosa) con logiche di copertura permanente del soprassuolo e di tutela della biodiversità.

La modalità di gestione di bosco creato dalle piantagioni policicliche porta molteplici benefici di tipo produttivo, visivo, bio-ecologico e di habitat per specie animali (a tutela della biodiversità locale), di regolazione delle acque piovane, di conservazione dello stock di carbonio nel suolo. Il tutto proprio grazie alle limitate pratiche di taglio (alla permanenza di una parte importante del bosco) che tuttavia sono in grado di alimentare filiere produttive locali, tra cui quella del pioppo e della produzione cellulosa per la fabbricazione di carta.

Kilometroverde® - Lucca.

L’iniziativa nasce in collaborazione con Rete Clima e si tratta di un intervento di forestazione lineare di circa un chilometro, lungo il tratto sud dell’autostrada A11 compreso fra Lucca e Capannori, adiacente agli stabilimenti aziendali. Qui è stata realizzata una piantagione arborea e arbustiva su terreni prima spogli e ricostituito un bosco tipico toscano al posto di un’esistente area boschiva di neoformazione e di limitato valore forestale ed ecosistemico. L’area è stata ripopolata con specie arboree e arbustive autoctone, dando vita a un tipico bosco dell’area toscana, la cui diffusione si è molto ridotta negli ultimi decenni a causa dell’espansione agricola e industriale. La tipologia di foresta lineare rappresenta una strategia innovativa per la zona, destinata ad avere una funzione protettiva e di mitigazione degli impatti ambientali locali. Il kilometroverde Lucca nel tempo assumerà infatti una triplice funzione: quella di barriera di separazione fisica e visiva tra territorio e autostrada, quella di fascia boschiva (un vero e proprio polmone verde) in grado di catturare gli inquinanti particellari prodotti dal traffico veicolare (le ben note PM) e quella di strumento concreto per la realizzazione di una strategia di sviluppo della continuità naturalistica rispetto ai tratti di bosco già esistenti. L’impatto positivo di questo intervento non si limita al territorio: come tutte le iniziative di nuova forestazione, kilometroverde Lucca permetterà di incrementare l’assorbimento complessivo di CO2 contribuendo così a mitigare gli effetti del riscaldamento climatico globale.
La messa a dimora del nuovo tratto boschivo è avvenuta nel 2020 a cura di dipendenti e collaboratori dell’azienda che ne continuano la cura e la manutenzione.

Kilometroverde Lucca sarà certificato secondo lo standard PEFC relativo alla Gestione Forestale Sostenibile.

Il gruppo Cartiere Carrara celebra i 150 anni di storia
Con l’acquisizione del gruppo Caldaroni nasce il Gruppo Cartiere Carrara, che apre la strada a una nuova crescita e a traguardi futuri.
Le attività della famiglia Carrara vengono riunite sotto l’egida di Cartiere Carrara S.p.A., unificando così le loro risorse e consolidando la propria posizione nel settore.
Il ramo “Mario Carrara” della famiglia decide di riprendere le attività precedentemente escluse dalla cessione del 2002 partendo da Cartiera Carma da sempre di esclusiva proprietà. Con un nuovo slancio, rientra nel mercato professionale e consumer del tissue.
Il cambio di millennio porta nuove opportunità. Cartoinvest viene ceduta alla multinazionale SCA.
Cartoinvest diventa il licenziatario esclusivo per l’Europa del marchio Kleenex, confermando così il proprio ruolo di leader nel mercato europeo del tissue.
Nasce il Gruppo Cartoinvest, che assume il controllo di ben dodici società sia in Italia che in Europa, consolidando ulteriormente la loro presenza e influenza nel settore.
Nello storico stabilimento di Pietrabuona viene avviata la prima Macchina Continua per la carta tissue, introducendo importanti innovazioni tecnologiche nel processo di produzione.

La famiglia Carrara fa il proprio ingresso imprenditoriale nel settore della produzione di carta avviando una cartiera a Pietrabuona per la produzione di carta da paglia.